Ministro delle Grandi Opere che Disse di No a Mussolini
Crocco Domenico - Cedam
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Anche gli antifascisti più inflessibili riconoscono le grandi realizzazioni del fascismo nelle opere pubbliche. Ma chi ne è stato l’effettivo artefice? Araldo di Crollalanza è stato sicuramente il più grande realizzatore di opere pubbliche della storia d’Italia: fondò la società delle strade, guidò la costruzione di autostrade, porti, ferrovie, ponti, dighe, aeroporti, acquedotti e la ricostruzione delle città terremotate, con una speciale attenzione alle esigenze del Sud. Fu celebrato anche per la trasformazione di chilometri di mortifere paludi in terre fertili e città fiorenti. Ma si tenne, per quanto possibile, dietro le quinte, lontano da ogni forma di vanagloria. Seguì Mussolini sin dall’inizio della sua controversa avventura politica ma, quando era necessario, seppe dirgli anche di no. Qualcuno lo definì “un tecnico di destra”, ma quando si presentava per l’elezione del Senato della Repubblica lo votavano anche i comunisti e furono i socialisti a dedicargli il Lungomare della sua Bari. La sua vita politica attraversa l’intero secolo scorso. Ma l’onestà e la dedizione con cui adoperò i soldi pubblici e operò al servizio delle istituzioni possono essere ancora d’esempio.