Negli anni della guerra fredda, l’Italia, stabilmente inserita nell’Alleanza Atlantica, e anche grazie ad essa, svolse un proprio originale ruolo in politica estera e mirò a perseguire gli interessi del paese attraverso il dialogo con il resto del mondo, cercando di instaurare rapporti internazionali basati sulla fiducia reciproca e sulla cooperazione. La scelta del dialogo e della mediazione, piuttosto che dello scontro, era legata alle concezioni che in materia di relazioni internazionali aveva la classe dirigente postfascista e alla nuova collocazione geopolitica dell’Italia dopo la fine del secondo conflitto mondiale.