Nell’ambito delle prestazioni patrimoniali applicate ai redditi derivanti da attività autonome, ove la capacità contributiva è rappresentata da una ricchezza “differenziale”, la clausola dell’inerenza è il criterio che maggiormente inferisce sulla determinazione del prelievo tributario. L’inerenza, nella disciplina del reddito d’impresa, rappresenta un requisito che si presta ad interessanti riflessioni e che, a seguito di numerosi e talvolta contrastanti interventi della giurisprudenza, esige un inquadramento teorico sistematico stante anche l’apparente assenza di una espressa disposizione. Il volume, attraverso l’analisi della complessa disciplina che include principi costituzionali e di teoria del dritto, concetti civilistici e processual-civilistici nonché le regole analitiche sulla determinazione del reddito dell’impresa, individua i fondamenti teorici e, sulla base dell’analisi del diritto positivo, propone una differente ricostruzione del presupposto normativo dell’inerenza. In particolare, la ricerca svolta ed il metodo giuridico applicato, permettono di pervenire ad una diversa e, per certi versi, “inesplorata” conclusione volta ad assegnare il fondamento della regola d’inerenza – oltre che ai principi costituzionali – alle regole di diritto positivo che disciplinano i componenti positivi di reddito.