Le tante pagine raccolte qui e distribuite nelle otto partizioni individuate dallo stesso autore gettano luce non solo sui sistemi di repressione penale pubblica attivi all’interno dell’ordinamento romano, specie nel corso della repubblica e del principato, ma anche sui meccanismi di persecuzione penale privata che vi operavano nel torno di tempo indicato, su talune celebri vicende giudiziarie del passato che ancora destano interesse, tra le quali quella occorsa a Verre, sui rapporti tra retorica e argomentazione visti in chiave evolutiva, su non pochi libri più o meno recenti concernenti questi temi, oggetto di recensioni che si lasciano apprezzare per la completezza della disamina e l’equilibrio della valutazione critica. Agli occhi del lettore assumono così contorni chiari e definiti i giudizi popolari di cui si occupavano già le XII tavole e il correlato ius provocationis, presentato nei testi antichi come un fondamentale strumento di garanzia del cittadino, i processi in mano alle quaestiones, perpetue e non, i crimini alla cui punizione si provvedeva nell’una e nell’altra forma, che si estendevano alla concussione e corruzione, le fattispecie, come il metus, sanzionate con una pena privata e così via. Uno sguardo, pur rapido, all’indice delle fonti, messo meritoriamente a punto da Claudia Terreni, evidenzia la straordinaria quantità di dati su cui si reggono i contributi di Carlo Venturini ora riproposti unitariamente.