Rilevante contributo al netto cambiamento del nostro sistema risarcitorio è giunto intorno agli anni novanta con la creazione del danno esistenziale. Tale figura di pregiudizio è nata proprio dall’esigenza di una risposta rispetto a nuove tipologie di danno e rispetto ad una mutata sensibilità verso l’aspetto non patrimoniale dell’esistenza. Numerose e diverse tra loro sono le tipologie di attività umane che possono essere oggetto di un danno esistenziale. Tra queste, come già accennato, si individuano le attività di tipo biologico, i rapporti affettivi e familiari, i rapporti sociali, le attività di carattere culturale e religioso, gli svaghi e i divertimenti.