L’idea di ricostruire lo statuto costituzionale del minore d’età muove dalla considerazione, ampiamente suffragata dai documenti internazionali ed europei, per cui il fanciullo è, anzitutto, una persona, titolare di diritti al pari dell’adulto. Il riconoscimento della soggettività giuridica del minore d’età non esclude, tuttavia, la peculiarità della sua condizione di personalità in divenire, come tale destinataria di protezione. La consapevolezza della “doppia anima” del minore, come persona in fieri, è la premessa su cui l’opera ricostruisce il presente statuto: accanto a situazioni giuridiche soggettive che riflettono la spiccata esigenza di protezione del minore, vi sono posizioni che esprimono la sua pretesa di autodeterminazione, ossia il bisogno di diventare protagonista attivo delle proprie scelte di vita. L’opera passa in rassegna le principali situazioni giuridiche soggettive imputabili al minore, nella sua duplice dimensione di destinatario di protezione e di soggetto autonomo di diritti, ponendo in rilievo la necessità che l’ordinamento offra risposte flessibili e individualizzate, capaci di mediare fra le molteplici esigenze che entrano in gioco nel caso concreto.