Quello dell’Ostpolitik italiana rimane a tutt’oggi un tema controverso e poco esplorato dalla storiografi a nel suo aspetto complessivo, così come nelle sue logiche e negli obiettivi generali. È tuttavia noto come, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, l’Italia sia andata recuperando ed approfondendo le sue relazioni tanto con l’Unione Sovietica che con gli altri paesi socialisti europei, sviluppando nel decennio successivo una politica orientale sempre più articolata e coerente. Accanto al fermo sostegno al processo d’integrazione europea, l’Ostpolitik divenne allora una delle vie preferenziali perseguite dal governo di Roma per promuovere, in modo pacifico, la trasformazione delle relazioni inter-europee e il superamento della cortina di ferro. Assumendo una prospettiva sintetica e d’insieme, il volume prende in esame i caratteri salienti di tale politica, mettendone in rilievo i contenuti originali, legati all’assetto internazionale emerso dalla seconda guerra mondiale, ma anche i fattori di spiccata continuità rispetto al passato.